Io e Papà – un frammento di Pane,Burro e Zucchero

Ricordi di un’infanzia senza Wi-Fi
di Sonja Taggiasco

Qui sotto potete trovare un’estratto della mia piccola raccolta, la scrittura è molto semplice perché parte dall’idea che il lettore debba immaginare una bambina di 8 anni mentre racconta o scrive.

Nella foto corro e rido felice, con mio padre, mano nella mano, ignari di un futuro Lockdown che ci avrebbe fatto rispolverare questa vecchia fotografia.
Io e mio padre

Io e Papa’

Sono pronta, aspetto papà qua, sotto casa della bisnonna.
Giro questa poltiglia di pezzi di sapone e acqua dentro il bicchiere.
Ho anche una canna  nuova, me l’ha preparata ieri papà, una super canna, verde e liscia per fare super bolle di sapone.
Oggi le bolle le faccio dalla canoa che ho nel torrente.

“Vieni andiamo” dice papa.

Lo guardo e rido, mi piace andare all’orto con lui, mentre lavora la terra io passo il tempo sulla mia canoa.
Non e’ una vera canoa, è una grande pietra a forma di canoa, in mezzo all’acqua, ma per me è uguale, anche se non si muove, sembra di stare su una barca.

Abbiamo fatto il tragitto con l’Ape, l’orto è vicino a casa, siamo già’ arrivati.
Il sole è alto e caldo, mi sono messa un cappellino a fiori,  prendo la mano di papà e scendiamo giù per le fasce.
I grilli cantano, quasi  un frastuono, nel silenzio della campagna.

“Mi porti in braccio fino alla canoa?” chiedo  a papà.

Mi ci porta sempre in braccio così non mi bagno.
L’acqua non è alta, è solo un piccolo torrente ma papà indossa gli stivali, quelli che ti metti anche quando piove, e mi lascia seduta in mezzo a quella grande pietra con le mie bolle di sapone.

“Chiamami quando non vuoi più stare” dice.

Lo guardo ma non lo vedo davvero, solo un’ombra sopra di me con una criniera di capelli biondi infuocati dal sole, ma so che sta sorridendo, lo sento nella sua voce.

E con tre passi è fuori dall’acqua, lo vedo camminare sulla sponda e salire su nella prima fascia di terra dove inizia a lavorare.
Rimango qua seduta, una leggera brezza mi sposta il cappello, lo calco meglio sulla testa e giro il sapone.
Socchiudo gli occhi per osservare tra le ciglia il riflesso del sole nell’acqua.

Si muove senza sosta, brilla, mille puntini che si inseguono.
L’aria è più fresca qua, ci sono gli alberi che fanno ombra, metto una mano nell’acqua, è gelida.

Sulla superficie si muovono degli insetti, riescono a camminare sull’acqua, disegnando dei piccoli cerchi con quelle minuscole zampette che sembrano rotonde.


Come facciano a non affondare per me e’ un mistero.

Non mi fanno paura, sono abituata a vivere in campagna, ma non mi piacciono abbastanza da toccarli. 
Le bolle non funzionano, dopo devo chiedere alla bisnonna più pezzi di sapone.

Mi ha detto che quello da bucato va meglio per fare le bolle, ma non e’ vero.
Io ne vorrei un po’ di quello per i piatti, ma sembra prezioso come il Formaggio Parmigiano Reggiano.

Anche quando chiedo un po’ di quello alla nonna, me ne taglia una fettina che è  quasi trasparente e non si fa in tempo a sentirne il gusto.
Solo la mamma me ne da un pezzo vero che puoi addentare, masticare e sentirne il sapore.
La mia finta gita in canoa oggi mi annoia un po’ con queste bolle che non funzionano.

Chiamo papà , mi viene a prendere e mi porta su con lui.
Cerco dei lombrichi mentre aspetto che finisca di lavorare la terra con la motozappa.
Ne trovo qualcuno sotto un sasso.

I lombrichi sono freddi e  un po’ bagnati come la terra sotto il sasso, sono lisci e soffici e mangiano la terra, poi fanno la cacca, che non è  proprio cacca, è  la terra che hanno mangiato ma molto più’ sottile.

Servono a quello no? Lavorano la terra come fa papa’ con la macchina, ma loro usano il corpo.

Uno dei disegni inseriti nella mia raccolta i quali sono stati tutti eseguiti nel Maggio 2020 durante il Lockdown a Londra.
“Bolle di Sapone” eseguito durante il Lockdown a Londra 2020

La bisnonna mi ha preparato pane, burro e zucchero, è una merenda dolcissima ma mi piace.
Certe volte al primo morso mi fanno male le guance.
Potevo chiedere pane, olio e aceto che mi piace di più, ma oggi era già pronta con un bicchiere di acqua e menta.
La bisnonna mette tanto sciroppo che l’acqua è verde scuro.
Ma il verde più scuro lo fa quando prepara la minestra.

La mia minestra favorita, buonissima, verdissima come se ci fossero tutti i diversi colore verde del mondo, e non ci sono pezzi.

Sonja Taggiasco

Londra – Lockdown Maggio 2020

Progetto Lockdown

Durante il Lockdown a Londra, intrappolata all’improvviso, senza più poter decidere dove andare, e quei “dove” sarebbero stati l’Italia per visitare la mia famiglia e Cipro per festeggiare il compleanno del mio compagno di viaggi ed avventure, avendo così tanto tempo per le mani, mi sono ritrovata a scrivere ed a disegnare.

Non sapendo quando sarei potuta rientrare al lavoro, mi sono impegnata su un progetto che sarebbe durato tutto il mese di Maggio: una raccolta di memorie d’infanzia con disegni collegati alle memorie e vecchie fotografie. 
All’inizio l’ho detto solo a mia madre, che è la persona che mi supporta da sempre in ogni mia decisione, sia che alla fine si riveli giusta o sbagliata. 

Lei è stata il mio lettore di bozze e giudice di ogni pagina che scrivevo e le inviavo, ma le discussioni venivano fatte solo telefonicamente, intermezzate da aggiornamenti sul nostro diverso modo di vivere il lockdown.

Al momento dell’editing su computer ha passato tutto tra le mani di mio padre, il quale passa il tempo a tradurre e a scrivere commedie teatrali, dicendo che lui sapeva di più.

Così anche mio padre è stato coinvolto nella creazione di questa piccola raccolta, con la correzione dei testi e con la scansione di vecchie foto che mi inviava tramite email.

Devo dire che il mio piccolo progetto ci ha fatti sentire ancora più vicini nonostante la lontananza forzata.
Dovete solo immaginare due genitori che leggono insieme le memorie di infanzia della  propria  figlia dopo più di quarant’anni dagli stessi eventi descritti.

Mia madre ha detto che ha riso, mio padre lo immagino con i lucciconi agli occhi perché lui non ha detto tanto, al telefono non parla mai troppo, ma so che si commuove facilmente.

Per quanto riguarda me: ho pianto mentre scrivevo.

Se siete interessati, potete trovare le mia raccolta su Kindle Unlimited cliccando qui o sul link Amazon

Condividi su Facebook:
Default image
Sonja Taggiasco