All’improvviso, tu! – Storie (S)legate

SECONDA PUNTATA

Ambra si guardò allo specchio: alla fine aveva optato per quel vestitino blu che aveva comprato circa un mese prima in saldo e non aveva ancora indossato, le arrivava al ginocchio, la scollatura ampia il giusto da far intravedere l’attaccatura del seno e un leggero arricciamento in vita per metterla in risalto.
Si passò il rossetto sulle labbra mentre il whatsapp di Tia la avvisava che erano di sotto. Lui, come da copione, era in piedi fuori dalla macchina con una mano sull’orologio.
“Era ora signorina” la baciò. “Ti perdono solo perché sei uno schianto. Tutti, lei è Ambra. Ambra, loro sono tutti”. Ambra accennò un saluto con la mano, e seguì Tia in macchina.

“La Stellata” era una discoteca poco fuori città. Discoteca, poi. Forse non era esattamente la definizione più corretta. Aveva una sala piccolissima che faceva da spartiacque: a destra il bancone del bar, a sinistra il bagno, davanti l’ingresso e dietro la finestra che conduceva al dehors.
Il nome, nemmeno a dirlo, si riferiva proprio all’esterno: un enorme prato all’inglese con un palco al centro su cui si davano il cambio band alternative e dj set.
“Stasera suona Mirko” le disse all’orecchio mentre pagavano l’ingresso. “Così te lo faccio conoscere”.
Mirko era l’ultima conquista in ordine cronologico di Tia. Si frequentavano da un paio di settimane e questo per Tia voleva dire che era arrivato il momento di presentarglielo.
“Beh, suona. Mette musica piuttosto” precisò Ambra. Mirko era un dj tecno, così si definiva lui. “Che palle che sei quando ti impunti sulle stronzate”.
“Non sono stronzate. È italiano. La musica si suona con degli strumenti. I dischi si mettono, si mixano, si fanno girare. Ma non si suonano”.
“Resterai single per sempre, lo sai vero?” Tia le diede un pizzicotto sul braccio. “Ti prendo il solito?”.
Ambra annuì spostandosi verso l’esterno mentre Tia si dirigeva al bancone. Si accarezzò il punto in cui l’amico l’aveva pizzicata: sapeva che la prendeva in giro, ma una parte di lei aveva iniziato ad abituarsi all’idea che sì, sarebbe rimasta da sola. Il problema era lei, lo sapeva, e la sua innata capacità di annoiarsi velocemente. La annoiavano gli approcci privi di immaginazione. La annoiavano i discorsi tipici della prima fase di frequentazione. La annoiavano i tagli di capelli tutti uguali.

Tia tornò porgendole il suo Margarita lime.
“Oh eccolo” esclamò agitando una mano: Mirko stava arrivando nella loro direzione.
Era carino, Ambra non poteva negarlo. Con quella carnagione olivastra, le labbra carnose e gli occhi grandi. E le mani, dio che mani grandi che aveva.
Mirko la abbracciò come se la conoscesse da sempre: Tia doveva aver omesso di dirgli che per lei gli abbracci erano un contatto intimo che riservava solo agli amici più stretti.
Parlarono qualche minuto, poi la nuova coppia felice si allontanò lasciandola da sola a centro giardino.
Ambra guardò sul palco. Il ragazzo che aveva aperto la serata stava sistemando la chitarra. Una t-shirt verde militare, dei jeans sbiaditi, una collana con una piastrina al collo. I capelli lunghi fino alle spalle, la barba incolta.
Lo immaginò seduto alla luce di una lampada a led in quella che doveva essere la stanza che occupava ancora a casa dei suoi, intento a scribacchiare qualcosa su un taccuino. Un ciuffo di capelli ribelle che si ostinava a scendergli sugli occhi e lo costringeva a fermare il flusso creativo per spostarlo.
Lo faceva spesso, osservava la gente intorno a lei e lasciava che le storie delle loro vite prendessero forma nella sua mente.
Sua madre le diceva sempre che perdeva tempo. Sua madre. La donna anfora. Era così che se la ricordava. Sempre in piedi, con le mani appoggiate sui larghi fianchi.
“Vedi, è grazie a questi fianchi che ho sofferto poco quando ti ho partorita” la sua voce le riecheggiava in testa. E la sua espressione di costante disapprovazione sul volto.
Dicono che per sapere come sarà una donna da grande, bisogna guardare sua madre. Ambra se lo chiedeva spesso da piccola se sarebbe diventata come lei.
E di sera, di nascosto da tutti, sotto le coperte, pregava Dio perché la facesse diversa.

Un leggero tocco sulla spalla destra la fece sobbalzare e per poco non si rovesciò il drink addosso. Si voltò. E rimase ferma a fissarlo.

***

Chi si troverà Ambra di fronte?
Giacomo (l’ex) o Il musicista?
A voi la scelta: votate su Instagram
e fra due settimane scopriremo cosa succederà!

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Raffaella Lazzarato
Made in Taranto. Based in Milano. Sempre alla ricerca di qualcosa che mi faccia battere il cuore più forte del minuto prima. Mi accontento raramente. Scrivo per dar voce alla voce che trattengo. Scatto per imprimere nella memoria emozioni, scorci, sguardi e pensieri.