Il Caffè Letterario – Narciso e Boccadoro

“Ma come vuoi morire un giorno, Narciso, se non hai una madre? Senza madre non si può amare. Senza madre non si può morire.”

Questa volta la mia riflessione prende avvio proprio a partire dalla citazione che ho scelto di condividere e che consiste nelle ultime parole pronunciate da Boccadoro all’interno dell’opera. Perché proprio questa citazione? Semplice, perché quella della “madre” è una figura chiave nello svolgimento della narrazione e, più specificamente, nella vita di Boccadoro. Quest’ultimo, infatti, non ha mai conosciuto la propria madre in quanto, lo ha abbandonato appena nato. Boccadoro dunque, viene allevato dal padre che lo indurrà a intraprendere la vita monastica al fine di espiare il peccato commesso dalla madre (ricordo che l’opera è ambientata nel Medioevo).

Ecco che la figura materna è ciò che Boccadoro, prima inconsapevolmente, poi consapevolmente, ricerca lungo tutto il corso della sua vita. Affascinante è il fatto che tale ricerca (ricerca interiore/psicologica) parta dal particolare per arrivare al generale, mi spiego meglio: se in giovane età quella che cerca è la madre biologica, Boccadoro crescendo finirà per far coincidere tale figura con quella della “Grande Madre” che altro non è che l’esistenza in tutta la sua complessa e dolorosa interezza.

Dopo questa spiegazione, secondo me fondamentale per comprendere meglio il personaggio e le scelte di Boccadoro, andiamo al mio parere vero e proprio che, purtroppo, tanto positivo non è. Inizio dividendo l’opera in tre macroparti: nella prima si instaura e sviluppa il rapporto tra Narciso e Boccadoro, nella seconda Boccadoro prende le distanze da Narciso e dalla realtà che gli gravita intorno, nella terza hanno luogo il “pentimento” e il ritorno di Boccadoro. Di queste tre macroparti quella che mi è piaciuta moltissimo e che ha fatto nascere in me grandissime aspettative è stata la prima.

Infatti, la profonda amicizia che si crea tra Narciso (asceta destinato a una brillante carriera religiosa) e Boccadoro (profondamente legato e asservito alle cose del mondo) è, per me, qualcosa di sublime. Purtroppo, superando questa parte, tutte le mie aspettative sono state deluse. Credevo infatti, soprattutto sulla base del titolo, che soggetto di quest’opera fosse proprio l’amicizia tra i due ma così non è stato e si potrebbe benissimo dire che unico protagonista di questo romanzo sia Boccadoro (cosa che ho trovato abbastanza sgradevole). Non ho apprezzato neppure il modo, per me approssimativo, con cui vengono descritte le diverse relazioni instaurate da Boccadoro nel corso della sua vita.

Hermann Hesse – Narciso e Boccadoro

@eleonorafrancese

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Eleonora Francese