Il Caffè Letterario – Amati per amare

“Amare è osservare senza giudicare, è concederti il tempo di guardare oltre le sovrastrutture, per arrivare a percepire l’essenza che c’è dietro ogni apparenza.”

Quello di Daniele Di Benedetti è un libro motivazionale che invita il lettore ad amare gli altri partendo, prima, dall’amore per se stesso. Tale sentimento, che non ha nulla a che vedere con un atteggiamento narcisistico, consiste nell’avere piena consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità ma anche dei propri punti deboli.

L’autore divide questo percorso interiore, che si presuppone il lettore voglia intraprendere, in quattro livelli: richiesta, aspettativa, libertà e perdono. L’individuo fermo al primo livello si trova in una condizione che Di Benedetti paragona a quella neonatale. Ciò significa chiedere/pretendere che i propri bisogni, in questo caso, affettivi vengano soddisfatti dall’altro senza però, essere in grado di fare altrettanto.

Il secondo livello comprende coloro che pensano di possedere l’altro e, temendo di perderlo, sviluppano una sorta di dipendenza affettiva. Al terzo livello appartiene un sentimento che, scaturito dall’accettazione personale dell’individuo, è libero dal meccanismo del “dare per avere”, dalle pretese affettive che vengono esercitate sull’altro. Nel quarto livello rientrano coloro che, essendo riusciti a perdonare se stessi e gli altri, hanno sviluppato la capacità di amare in modo disinteressato.

Questo è, sommariamente, il contenuto del libro e ammetto di averlo trovato piacevole; cosa che non posso dire in riferimento alla forma che, al contrario, ho trovato davvero irritante. Più volte, durante la lettura, mi sono domandata (retoricamente) se stessi leggendo un libro o un messaggio estrapolato da una conversazione virtuale tra amici.

Dubbio del tutto lecito, se si considerano, tra le altre cose, la traslitterazione della risata e i segni d’interpunzione utilizzati per formare le faccine (tutti elementi caratteristici della messaggistica, appunto). Per me che considero la cura formale un elemento imprescindibile, questa è una grande pecca e constatare ciò un po’ mi dispiace perché, come già detto, ho trovato il contenuto piacevole e interessante.

Daniele Di Benedetti Amati per Amare

@eleonorafrancese

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Eleonora Francese