Il Caffè Letterario – Lettere di eroine

“Io Enea non lo odio; soltanto lamento la sua infedeltà, e il mio lamento me lo fa amare di più.”

Quasi tutte le protagoniste dell’opera in questione sono vittime dell’amore che provano per i loro uomini. Si tratta di donne che in nome di questo sentimento, tanto naturale quanto complesso, hanno sacrificato tutto e donato se stesse, ricevendo in cambio solo tradimento e abbandono.

Eppure, anche davanti all’evidenza di un amore finito o, forse, mai davvero iniziato non si arrendono e decidono di scrivere ai loro amanti lontani, dando corpo a tutte le loro sofferenze. Ecco che, usando come mezzo le lettere, queste celebri figure femminili ripercorrono le loro tormentate storie d’amore e implorano la pietà dei loro uomini.

Dunque, le “Heroides”, poesia del lamento, rappresentano l’espressione della condizione infelice della donna. A determinare tale condizione, oltre al disamore e all’abbandono, contribuisce, in alcuni casi, la consapevolezza che quello provato è un sentimento sbagliato che andrebbe represso già nella sua fase “embrionale”. Basti pensare a Fedra che ama il proprio figliastro o, ancora, all’amore incestuoso tra Canace e suo fratello Macareo.

Si tratta di un’opera che, a tratti, procede lenta ma che, nel complesso, ho molto apprezzato. Infatti, nel corso della lettura, un moto di compassione sorge spontaneo ed è davvero difficile resistergli. Del resto, non si può restare impassibili dinnanzi a così tanti cuori dilaniati, la cui unica “colpa” è stata quella di aver amato troppo.

Ma davvero si può quantificare l’amore? Credo proprio di no. Si ama o non si ama e, in entrambi i casi, non è mai una colpa. Non siamo noi a scegliere, semplicemente è qualcosa che capita. Allora, sulla base di ciò, ci si potrebbe domandare se neppure i destinatari di queste lettere abbiano una colpa e, anche qui, la mia risposta sarebbe negativa.

Non sono colpevoli per il sentimento che non provano, lo sono per la simulazione che di tale sentimento attuano. Non amare è lecito, fingere il contrario è una colpa.

Ovidio – Lettere di eroine

@eleonorafrancese

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Eleonora Francese