Amiamoci da vivere – Libere Riflessioni

Comprano la nostra emotività, si fanno forti delle nostre debolezze e stringono i nostri polsi. Fa male ma ci convinciamo che sarà sempre l’ultima volta.

Sull’amore è stato detto tutto. Prévert ha descritto magistralmente “I ragazzi che si amano” parlando di baci dati nell’ombra e passanti invidiosi.
Cosa rimane oggi di questa immagine poetica? 
Un mese come un altro che vogliamo a tutti i costi rendere speciale: cene a lume di candela, mazzi di rose rosse e cadeau. Siamo così vuoti dentro che tutto quello che riusciamo a fare è riempirci di apparenze. 
Ci ritroviamo a scrivere lettere usando le parole degli altri: aforismi che vanno bene per tutti. Abbiamo dimenticato che l’amore è un sentimento che contiene, al suo interno, molteplici interpretazioni. Unico ma intricato. 
Qualcosa però non mi torna: sento una stonatura. Percepisco una sbavatura inequivocabile. 
“Stai zitta! Non capisci nulla!” 
“Con chi stavi parlando?”
“A chi hai sorriso?”
“Non puoi uscire senza di me!”
“Quella gonna è troppo corta: sembri una sgualdrina!”
Mi sembra anche di percepire il riverbero lontano prodotto dall’effetto di queste frasi. 
“Lo dice per proteggermi: ieri mi ha portata a cena fuori. Mi ama!” 
È così che ci facciamo comprare. Comprano la nostra emotività, si fanno forti delle nostre debolezze e stringono i nostri polsi. Fa male ma ci convinciamo che sarà sempre l’ultima volta. Il dolore lascia il posto ad abbracci sporadici, baci distratti e weekend fuori porta. 
L’affetto non può essere intermittente: non è una luce tiepida da accendere ogni tanto. L’amore può, e deve essere, un faro sempre acceso. Non è un gioco di potere: è la totale assenza di supremazia. 
È il rimmel che cola dopo una notte di passione, è un abbraccio che non lascia segni, una stretta di mano nella quale ritrovarsi. È il camino che scalda: il crepitio rassicurante della legna. È questo l’unico fuoco concesso in amore. 
Non è la benzina usata per annientare il corpo e la memoria di chi ha trovato il coraggio di dire “basta”. Non è l’acido corrosivo che sfregia e deturpa. 
Non può più esistere il “ti amo da morire” perché queste donne muoiono davvero! 
Per San Valentino rifiutiamo cioccolatini e fiori. 
Ribelliamoci. Alziamo la voce. Alziamo la testa. 
Siamo uragani: forza indomita. Non siamo troppo belle o troppo intelligenti.
Siamo donne. Armiamoci delle nostre debolezze e indossiamo la nostra esistenza. 

LA SCONOSCIUTA

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Pensieri e deliri di una Sconosciuta: l’eterna dicotomia tra ciò che siamo e ciò che sembriamo. Infinite percezioni e sfumature provano a definirci. Si genera così un groviglio emozionale che talvolta lenisce e talvolta ci schiaccia.