Il Caffè Letterario – Frammenti di un discorso amoroso

“Credevo di soffrire per il fatto di non essere amato, mentre invece soffrivo perché credevo di esserlo.”

Avete presente un corpo che venga vivisezionato affinché ogni sua parte sia analizzata? Bene, questo è ciò che, metaforicamente parlando, avviene all’interno del saggio in questione. Roland Barthes scompone l’amore o, meglio, il “discorso amoroso” nelle diverse parti (da lui definite “figure”) che lo compongono e, posizionandole in ordine alfabetico, le analizza (solo per citarne alcune: abbraccio, cuore, dichiarazione, gelosia, unione, ecc…).

“Cuore: questa parola serve per moti e desideri d’ogni genere, ma ciò che è costante è che il cuore – negato o rifiutato che sia – vuole essere un oggetto di dono.”

Si tratta di un testo stilisticamente e concettualmente complesso; non mancano riferimenti alla filosofia e alla psicoanalisi né alla letteratura, in particolare, con “I dolori del giovane Werther” di Goethe. Personalmente, non amo i saggi ma questo si è rivelato una meravigliosa eccezione ed è diventato uno dei miei libri preferiti.

Quando ci si accosta alla lettura di quest’opera non bisogna aspettarsi delle “istruzioni per l’uso” circa l’amore; Barthes non dice come comportarsi, sarebbe presuntuoso farlo, considerando anche che ogni esperienza amorosa è un mondo a sé e che non è possibile universalizzarla. No, Barthes si “limita” a descrivere le dinamiche amorose prestando, da buon linguista, particolare attenzione al linguaggio. Proprio di questo aspetto io, che in diverse “figure” mi sono rispecchiata, mi sono innamorata.

Roland Barthes – Frammenti di un discorso amoroso

@eleonorafrancese

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Eleonora Francese