Il Caffè Letterario – Per virtù d’erbe e d’incanti

Per virtù d’erbe e d’incanti

“La tortura costituiva uno strumento eccellente per raggiungere lo scopo desiderato, ovvero la piena confessione, senza la quale non era possibile procedere all’abiura o alla condanna.”

Il saggio di Erika Maderna è un viggio nell’universo delle donne che, in determinati periodi storici, sono state definite “streghe”. Accusate di fornicazione, di uccidere i neonati, ritenute seguaci di Satana e, infine, torturate e uccise barbaramente.

Chi erano realmente queste figure? Vere o presunte che fossero, le streghe erano spesso donne di bassa estrazione sociale e analfabete dotate però della conoscenza del mondo erboristico. Una conoscenza che permetteva loro di curare i malati ma anche di accompagnare altre donne nell’affrontare le diverse fasi fisiologiche della loro vita: il menarca, i rapporti sessuali, la gravidanza e il parto. In una società fortemente maschilista, che voleva la donna ricoprire unicamente il ruolo di moglie e madre, queste “attività” femminili turbavano l’equilibrio costituito e rappresentavano una minaccia.

Dell’opera in questione ho particolarmente apprezzato l’ultimo capitolo che racconta, in maniera sintetica ma esaustiva, le biografie di sette donne accusate, in epoche differenti, di stregoneria. Si tratta di un saggio riccamente illustrato e di facile comprensione, che ha come filo conduttore il legame delle donne/streghe con la medicina e che ha la capacità di coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine.

Erika Maderna – Per virtù d’erbe e d’incanti

@eleonorafrancese

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Eleonora Francese