Elogio alla solitudine – Libere Riflessioni

Solitario è il mare... solitario è il cuore straziato d'un uomo alla deriva che tanto s'affanna e rincorre il baro dell'amare.
Solitario è il mare...
solitario è il cuore straziato
d'un uomo alla deriva
che tanto s'affanna e rincorre
il baro dell'amare.

La solitudine non è un male da curare, né tantomeno una peculiarità di cui vergognarsi o, peggio ancora, da rinnegare.

Tuttavia, nella società attuale è sempre più dirompente l’idea secondo la quale la solitudine debba essere necessariamente curata; affermando e constatando ciò, si potrebbero aprire un’infinità di scenari descrittivi le varie motivazioni che inducono a questo tipo di pensiero.

Pensiamo solamente al sistema consumistico su cui, fra le altre cose, si basa l’attuale sistema economico e produttivo(logicamente) della società: infatti, più si è in grado di stare da soli, e più si tenderà a non cercare la felicità illusoria in qualche oggetto o servizio; ebbene, la collettività ha scelto di agire non in funzione di un reale benessere, bensì ha deciso di rincorrere quello che non è altro che un falso ideologismo della reale quiete che una persona necessiterebbe di possedere.

Indubbiamente, percorrere la strada della solitudine, specialmente se si è “agli inizi”, non è affatto semplice; bisognerebbe entrare nell’ottica di perseguire quello che è, sotto molti aspetti, un vero e proprio percorso di crescita personale, una tappa che possiamo anche definire obbligatoria e che deve essere superata nel corso della vita.

Tramite tutto questo, non si farà altro che avvicinarsi, per quanto possiamo ancora farlo, alla reale Natura dell’essere umano: tutto ciò che è “aggregazione” non fa parte della nostra “spontaneità naturale”, quanto più di un bisogno creatosi durante l’evoluzione (dalla nascita di piccoli gruppi coordinati fra loro).

Apprezzare la solitudine significa rinnegare, dunque, l’evoluzione stessa dell’Uomo?

No, credo che il rinnegare sia sempre sbagliato; con la stessa fermezza, però, sostengo che sia necessario un equilibrio che, allo stato attuale, si è perduto completamente e si rende, quanto mai essenziale, (ri)ottenerlo.

@thewriter98

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