Pane e dolore – Libere Riflessioni

Un solo cibo: pane e dolore.

Tutto perfettamente in ordine: ci viene detto, fin da piccoli, che ogni cosa ha il proprio posto e che ogni cosa ha il suo tempo.
Come se il frutto del nostro vissuto potesse venire incastrato all’interno di uno spazio temporale non meglio definito.
Definito da chi poi?
Ci dicono di “fare ordine” e ci insegnano a tenere tutti i cassetti perfettamente rassettati.
Qualcuno di noi arriva, addirittura, a suddividere i calzini per gradazione di colore. Una mania ossessiva che si ripercuote brutalmente su tutta la nostra quotidianità.
E i tormenti dell’animo umano? Esiste una collocazione geografica per quelli?
No, su quello nessuno ci ha dato indicazioni: nessuno ne parla. Avrebbero dovuto dirci, per onestà intellettuale, che risiedono ovunque: anche dove sembra non esserci posto.
Sono nodi intrecciati impossibili da districare. Un ingozzamento emotivo dal quale non si può fuggire. E’ una tormenta violenta. Un viaggio ed un solo cibo: pane e dolore. La sete che diventa condanna.
Se penso “all’ordine” penso al concetto di “serie” e un brivido mi attraversa. Una scossa improvvisa mi costringe a tornare lucida: il mio vagheggiare tra i tomenti dell’animo umano può essere etichettato?
Obbligo me stessa a inventariare tutte le occasioni mancate, tutte quelle opportunità che, per paura o salvaguardia, sono finite nel comodo cassetto delle “cose lasciate a metà'”.
Sembra sempre esserci un nuovo orizzonte ma sul fronte non c’è mai nulla di veramente nuovo.
E se per una volta ci costringessimo alla resa? Cosa potrebbe succedere se, un giorno qualsiasi, ci svegliassimo con la naturale dote di non opporci alle nostre debolezze?
Lasciarsi attraversare può essere pericoloso ma necessario.
Si tratta di esistere, resistere, nascondersi a volte e perché no, anche di spegnersi.

LA SCONOSCIUTA

“Pane e dolore” è pieno di domande.
Chi legge vuole, talvolta pretende, risposte.
Per una volta voglio costringere me e voi al <<buio>>.
Alla totale assenza di una risposta: giusta o sbagliata che sia.
Un salto nel vuoto inevitabile per chi è perennemente alla ricerca di stesso.

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@la-sconosciuta

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Pensieri e deliri di una Sconosciuta: l’eterna dicotomia tra ciò che siamo e ciò che sembriamo. Infinite percezioni e sfumature provano a definirci. Si genera così un groviglio emozionale che talvolta lenisce e talvolta ci schiaccia.