In Amore, l’Arte – Marina Abramović e Ulay

Marina Abramović e Ulay durante una performance

Marina Abramović e Ulay si sono incontrati per la prima volta il 30 novembre 1976 ad Amsterdam, data che fa riferimento alle loro date di nascita, entrambi nati il 30 novembre, lei a Belgrado nel 1946 e lui Solingen nel 1943. Quel 30 novembre diede inizio al loro viaggio privato, artistico e professionale.

Quando ci siamo incontrati per la prima volta, il 30 novembre, la data di nascita che abbiamo condiviso, in molti modi ci siamo sentiti come se avessimo trovato l’altra metà.
Marina Abramović

Insieme hanno trascorso molti anni vivendo in un vecchio furgone in giro per l’Europa in totale libertà ed esposizione al caso. Durante questo percorso, privo di vincoli e in piena libertà di espressione sociale, hanno realizzato un manifesto in segno dei valori di quel periodo, che hanno chiamato ART VITAL.

ART VITAL


Nessun luogo di vita fisso
Movimento permanente
Contatto diretto
Relazione locale
Autoselezione
Limiti dipassaggio
Assunzione di rischi
Energia mobile


Nessuna prova
Nessuna fine prevista
Nessuna ripetizione


Vulnerabilità estesa
Esposizione al caso
Reazioni primarie

Nel corso degli anni si sono imbattuti in performance realizzate in coppia che presero il nome di Relations works: esibizioni mirate al superamento dei limiti fisici e psichici umani, ma anche ad affrontare il tema della relazione uomo-donna e i confini della sessualità.

Quando hanno deciso di porre fine alla loro relazione, hanno raggiunto insieme la fine del loro cammino sulla Grande Muraglia cinese nel 1988. Ognuno di loro ha iniziato da una parte e ha trascorso tre mesi camminando verso l’altra. Si sono incontrati nel mezzo per salutarsi, concludendo il loro viaggio personale e professionale.

Negli anni che seguirono, bussarono spesso alla porta delle loro vite e rimasero amici fino alla fine.

Esattamente nel 2010, durante la performance “The Artist is present” di Marina Abramovic al MoMa di Midtown Manhattan, New York, l’Abramovic ha accolto per 90 giorni, seduta su una sedia, i visitatori per condividere ciascuno un minuto di silenzio con lei. Ulay si presentò durante la performance condividendo un’emozionante e travolgente minuto di silenzio con la sua partner in arte e amore.

Ulay, pseudonimo di Frank Uwe Laysiepen, è morto quest’anno all’età di 76 anni, per un linfoma diagnosticato nel 2011.
“La sua arte e la sua eredità continueranno a vivere per sempre”.
Ha raccontato la sua malattia nel documentario ‘The project cancer’ (2013).

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Christian Dell'Aira